giovedì 1 luglio 2010















Era luglio ed il grano mi sfiorava le ginocchia mentre correvo sotto un cielo blu cobalto.
Il riflesso del sole sulle pietre era quasi accecante.
Tutto intorno a me sapeva di VITA.
Mi coprivo di papaveri e mangiavo le more di gelso.
Le more di gelso sono uniche. Così come le fragoline di bosco.
A volte penso a chi vive in città e non sa nemmeno dell' esistenza di questi sapori, e mi dispiace per loro.
Io non lascerei le mie colline per niente al mondo.
Non potrei vivere lontana dal profumo della menta che cresce sulla riva del fiume.
Tutte le volte che ho posato una mano sull' erba non ne ho mai trovata un' altra ad accogliere la mia.
Mi è sempre piaciuto passare il mio tempo da sola.
Vivere il mio mondo,
sentirlo,
respirarlo.
Non riesco a condividere questi momenti con nessun altro.
Di notte mi sveglio e sento come una morsa alla gola che mi opprime.
Vorrei liberarmi da tutto questo e tornare a respirare libera in mezzo al mio grano,
sentire l'aria che mi riempie i polmoni e mi colma di quella gioia privata che solo io riconosco.

...l' odore della legna mi toccava il cuore con dita come di gelsomino,come di alcuni ricordi...
QUALCOSA DI PIU' SEGRETO

perchè quella fraganza,
UNA SOLA
UNA SOLA volta esisteva.
.Neruda.

Nessun commento:

Posta un commento